I primi 1000 metri di Ida: un nuovo traguardo, nel cantiere H41 Gola del Sill-Pfons

La TBM Ida, una delle due grandi frese che, in territorio austriaco, sono impegnate nello scavo verso sud, raggiunge proprio in questi giorni i suoi primi mille metri scavati. Nel frattempo, una precisa scelta progettuale contribuisce a tutelare i territori interessati dalla realizzazione del progetto.

 

Prosegue l’impegno della società di progetto BBT SE per la costruzione di un’infrastruttura decisiva per la mobilità in Europa e, allo stesso tempo, per la protezione degli habitat naturali interessati dalla realizzazione del progetto.

 

Proprio in questi giorni Ida, partita il 27 giugno scorso, ha raggiunto i primi mille metri del suo viaggio nella galleria di linea ovest, nel cantiere H41 Gola del Sill-Pfons, nell’area austriaca del progetto. La TBM, così come la sua omologa Lilia, ha già superato la zona critica di faglia denominata “Viggertal”, senza problemi di rilievo. Contemporaneamente all’avanzamento, le due TBM posano anche il rivestimento interno ad anelli del tunnel, formati da 6 conci di cemento del peso complessivo di circa 60 tonnellate per anello.

 

 

Il trasporto del materiale di scavo del lotto Gola del Sill-Pfons: una scelta all’insegna della sostenibilità

 

Mentre Ida avanza verso sud, è necessario occuparsi della gestione e trasporto del materiale di scavo. Quest’ultimo viene attualmente condotto, tramite un nastro trasportatore, fino alla valle Padastertal, dove è localizzato il deposito di materiale di scavo più grande dell’intera area di progetto. Non si tratta di una scelta banale né casuale: in questo modo, infatti, e similarmente alla scelta adottata per la produzione dei conci direttamente nell’area di cantiere, è possibile evitare migliaia di viaggi in camion e le relative emissioni di CO2 nell’atmosfera.

 

Questo complesso sistema di nastri trasportatori, che collega il lotto Gola del Sill-Pfons con il deposito della Padastertal per una lunghezza complessiva di più di trenta chilometri, funziona con corrente elettrica. Pertanto, non emette inquinamento né arreca danni visivi alla popolazione, essendo esso interamente sotterraneo e localizzato all’interno del cunicolo esplorativo.

 

La popolazione residente nell’area di progetto trae notevole beneficio da questa decisione di BBT SE. Infatti, coloro che vivono nei pressi dell’area del cantiere H41 Gola del Sill-Pfons, e non solo, non subiscono i disturbi prodotti dal rumore, dalle polveri o dal traffico che il trasporto su gomma del materiale avrebbe comportato.

 

Oltre ad essere una modalità di gestione del materiale di scavo sostenibile, come spiega Ivan Zamberlan, controllore di lotto presso il cantiere H41 Gola del Sill-Pfons, è anche efficiente. Grazie al nastro trasportatore, è possibile conferire a deposito il materiale di scavo ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette. Ciò non sarebbe possibile se il trasporto avvenisse su gomma, viste le limitazioni al traffico dei mezzi pesanti su strada”. In totale questo lungo nastro trasporterà, per il lotto H41 Gola del Sill-Pfons, circa 4,5 milioni di tonnellate di materiale di scavo, pari a circa il volume della piramide di Chefren a Giza.

 

La costruzione della Galleria di Base del Brennero continua, quindi, in modo efficiente e all’insegna della sostenibilità ambientale, nell’interesse delle popolazioni interessate dalla realizzazione del progetto.