Fassung 2 / Edizione n°2 vom / del 15.12.2011
Seite / Pag. 21/64
6.6. PRASSI E PROCEDURE
La Società si è dotata, in ragione della sua articolata struttura, di un apparato di procedure che, nel rispetto delle normative
vigenti, mirano da un lato a regolare l’agire della Società stessa nelle sue varie attività, e dall’altro a consentire i controlli,
preventivi e successivi, della correttezza delle operazioni effettuate, e più in generale della correttezza e trasparenza della sua
attività.
In tale modo si garantisce l’effettiva uniformità di comportamento all’interno dell’azienda, nel rispetto delle disposizioni
normative che regolano l’attività della Società.
La Società provvede a far conoscere e far applicare a tutti i dipendenti le procedure in vigore e a far conoscere e ad applicare
ai dipendenti appartenenti alla funzione contabile amministrativa le relative istruzioni operative.
Ne consegue che tutti i dipendenti hanno l’obbligo di essere a conoscenza delle norme procedurali interne e di rispettarle
nell’esercizio dei compiti loro assegnati.
Il Sistema procedurale è pubblicato sul sito intranet della società ed è oggetto di aggiornamento, modifica od integrazione a
cura del Responsabile Settore Amministrazione, in funzione dell’evoluzione e della necessaria conformità a norme,
regolamenti e standard.
Le procedure e le istruzioni, così come le loro variazioni, devono essere portate a conoscenza dell’Organismo di Vigilanza
affinché quest’ultimo possa effettuarne un’analisi volta alla valutazione sulla loro idoneità a prevenire la commissione dei reati
previsti dal D.Lgs. n. 231/2001.
7.
INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBITI AZIENDALI ESPOSTI AL RISCHIO DI EVENTI
PREVISTI DAL D. LGS. N. 231/2001 E CONSEGUENTE DETERMINAZIONE DEI
RISCHI RILEVANTI.
Attraverso un’attività svolta da una società di consulenza, supportata da un team interno alla società, è stato analizzato il
contesto, sono stati identificati gli ambiti aziendali maggiormente esposti alle conseguenze sanzionatorie previste dal Decreto
e si è determinata l’entità dei rischi rilevanti.
In particolare il gruppo di lavoro ha:
−
approfondito i contenuti e l’interpretazione della normativa, nonché le fattispecie di reato previste dal Decreto nonché
quelle previste dalla disciplina austriaca, che fossero rilevanti;
−
effettuato una ricognizione degli ambiti aziendali dove, in caso di assenza di tutele, è maggiore la probabilità di
commissione dei reati previsti dal Decreto;
−
predisposto un’apposita mappa della aree di potenziale “rischio 231”;
−
valutato l’idoneità dei presidi organizzativi, procedurali e amministrativi (organi societari e organizzazione interna, procure,
deleghe di responsabilità e di poteri di spesa, procedure e principi comportamentali);
−
identificato i principi ed i requisiti del sistema dei controlli;
−
valutato il “rischio 231”, in base al reato, alla probabilità di accadimento ed al suo peso e impatto (nel suo significato
ampliato anche al territorio austriaco).